13 agosto 2011

Hola familia!

Così ci siamo sentiti salutare il secondo giorno del Cammino. Ormai la gente che incontriamo è quasi sempre la stessa ma in modo particolare ci troviamo sempre con un pellegrino che sta affrontando il Cammino in solitaria da Leon. Mano a mano che ci incontriamo ci raccontiamo un pò le nostre storie. Lui abita a Tenerife, ha già fatto qualche anno fa tutti gli 800 km del cammino ma ogni tanto gli piace ripercorre dei tratti.
La tappa di oggi, Portomarin-Airexe è abbastanza impegnativa e per la maggior parte in salita. La stanchezza del giorno prima si fa ancora sentire e partiamo tardi. Alle 8.45 siamo in pista dopo essere stati al supermercato per un pò di provviste. All'inizio costeggiamo una strada trafficata ma poi finalmente ci addentriamo nel bosco.
Mi sono spesso chiesta in questo Cammino quale forza potesse accompagnare i pellegrini di un tempo. Affrontavano così tanti chilometri spesso facendo testamento perchè non sapevano se sarebbero tornati a casa, avevano solamente i vestiti che indossavano, un tabarro per proteggersi dalla pioggia e dal vento e probabilmente spesso dormivano all'aperto o in fienili chiedendo un tozzo di pane e una minestra ai contadini del posto. In confronto a loro il nostro è un pellegrinaggio di lusso.
Federico e Leonardo sono ancora gli unici bambini del Cammino e chiunque li incontra fa loro tanti complimenti. Qualcuno chiede di fotografarli. Si sentono orgogliosi, lo capiamo dai loro sorrisi ma allo stesso tempo capiscono l'importanza di questo viaggio perché non si sono mai lamentati nè per la stanchezza, nè per la fame. Bravi ragazzi!
Risale ad antiche popolazioni di raccoglitori, l'horreo tipico di questa zona (Galizia) e delle Asturie. E' un granaio solitamente in pietra che poggia su grandi sassi per evitare che i roditori vi possano entrare. Nel primo pomeriggio arriviamo alla meta. Io proprio non ce la faccio più ad andare oltre. Il paese è piccolissimo, giusto un'abitazione in cui troviamo alloggio e al di là della strada il bar-ristorante dove alla sera proviamo uno dei piatti tipici: empanada gallega in pratica una focaccia farcita con carne e cipolle e cotta al forno. Gli antichi pellegrini, stanchi e affamati, sapevano di essere alle porte di Santiago perchè sentivano il profumo di empanadas, pane e capesante. Purtroppo non ho nessuna foto di questo piatto... ma era così buono!
Hasta luego!

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