1 settembre 2011

Piccoli consigli

La prima volta che sentimmo parlare del Cammino di Santiago fu grazie ad una piccola rivista di viaggi che illustrava in modo abbastanza semplice tutto il percorso da Saint-Jean Pied de Port a Santiago. E' passato tanto tempo da allora e l'idea di fare un'esperienza simile era sempre lì presente nella nostra mente ma per un motivo o per l'altro mai fattibile. Nel frattempo ascoltavamo racconti di pellegrini, leggevamo libri, guardavamo foto e creavamo la nostra esperienza. Quest'anno il Cammino ci ha chiamato e in un paio di mesi M. ha organizzato tutto. Ha controllato le tappe, verificato i chilometri, consultato mappe, calcolato ore e nel sabato e la domenica con qualsiasi tempo abbiamo percorso tappe e verificato che le nostre gambe tenessero il ritmo. Aver frequentato la palestra nei tre mesi precedenti al viaggio ha sicuramente influito anche sulla nostra forma fisica.
Siamo partiti con una buona dose di ottimismo e senza porci tante domande perché sapevamo che non avremmo potuto trovare nessuna risposta se non affrontando il viaggio giorno per giorno. Avevamo deciso di riempire gli zaini con gli indumenti essenziali sia per noi sia per i bambini. Il peso avrebbe gravato sempre sulle nostre spalle e non volevamo appesantirci troppo. Il mio pesava 10 kg circa e quello di M. 14 kg. Comunque durante il percorso è possibile con una piccola cifra di tre euro far portare lo zaino da una destinazione all'altra.
E' stato davvero utile passare dalla farmacia per cercare una crema per i piedi ed evitare che le vesciche rovinassero i nostri ricordi del Cammino. Quella che ho acquistato, di provenienza tedesca la spalmavamo ogni mattina prima di partire e ogni sera dopo la doccia. Un elemento di fondamentale importanza è la scelta della calzatura. Il nostro consiglio è quello di non partire con scarponi nuovi. Tutti e quattro indossavamo scarponi alti per proteggere le caviglie da eventuali distorsioni ma se dovessi rifarlo nuovamente sceglierei per me scarpe un pò più leggere. Alla sera, il massimo della mondanità è girare tutti in ciabatte :)
Non sarebbe da pellegrini pernottare nelle pensioni ma con i bambini ci è sembrata la soluzione migliore rispetto all'ostello. Nell'ostello ci sono anche più possibilità di confronto tra pellegrini ma i bambini spesso possono portare un pò di scompiglio e dopo aver passato tutto il giorno in cammino quello che si vuole è sicuramente riposo! La colazione non è mai compresa nel costo del pernottamento. Per poterci riposare il più possibile cenavamo alle sei e alle sette e trenta eravamo già a letto. La mattina sveglia alle sette.
Nonostante Leonardo abbia una forza fisica incredibile perché abituato a camminare nei boschi e per lo sport che fa, è stato comunque un impegno importante per le sue gambette e anche se ha sempre trovato l'energia per giocare al parco giochi e mai una volta si sia lamentato, il mio consiglio è che l'età migliore per fare il Cammino è dagli otto anni in poi. Inoltre la Compostela religiosa viene data a chi ha già fatto la Prima Comunione e quindi Leo ha ricevuto quella non religiosa. Chissà se da grande rifarà il Cammino? L'autore delle foto di questo post è proprio Leonardo. A domani!

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